Pepito Rossi e Rodrigo Palacio sono una specie di cavalieri per la Serie B. La loro esperienza a servizio di due squadre con ambizioni nemmeno troppo nascoste.
Tanti giovani possono alzare lo spettacolo, ma alla fine in squadra si deve prendere sempre qualcuno esperto. Un bomber che sappia gol, trascinare un gruppo e far valere da solo il prezzo del biglietto. Lo hanno pensato Joe Tacopina e Massimo Cellino, presidenti di Spal e Brescia quando hanno ingaggiato gli attaccanti leader della loro compagine.
In casi diversi, perché la Spal ha ingaggiato Pepito Rossi solo a novembre, mentre il Brescia ha puntato sin da agosto su Rodrigo Palacio. Differenze particolari tra i due, non solo per i tratti somatici, quanto anche per l’età e le condizioni fisiche totalmente differenti.
Rossi è arrivato a Ferrara con il dubbio delle condizioni fisiche, quelle che hanno frenato una carriera buona ma non ottima. Tanti infortuni, arrivati sempre al momento meno opportuno, il rimpianto italiano è di non averlo visto con la casacca azzurra della Nazionale in un europeo o mondiale.
Rodrigo Palacio, invece, ha lo status fisico sempre integro, anche alla soglia dei quarant’anni. Poteva rimanere in Serie A, ma alla fine ha scelto Brescia perché le motivazioni sono pur sempre importanti.
Gol ed esperienza per i cadetti
Quella di Pepito Rossi con la Spal è stata un’esperienza iniziata subito bene. Lo ha dimostrato nonostante la sconfitta interna all’esordio contro l’Alessandria, in venti minuti aveva già fatto vedere la voglia di giocare a calcio. Confermata poi una settimana dopo nel match di Cosenza: quel calcio d’angolo arrivato nel secondo tempo sembrava esser disegnato dal destino, Rossi di testa ha infilato la porta dei calabresi. Come se fosse stato alto due metri, in maniera spontanea e decisiva.
Tre punti pesanti e la consapevolezza di una Spal che dovrà aumentare il suo percorso se vorrà inserirsi nel treno della promozione, ovviamente passando per i playoff. Il calcio italiano e soprattutto Pepito Rossi meritano di vivere pagine felici e spensierate inseguendo un pallone.
Dall’altra parte Rodrigo Palacio è l’alfiere del Brescia, l’elemento di maggior esperienza in attacco, da prima o seconda punta poco importa. Forse non reggerà i novanta minuti sempre, ma basta farne anche sessanta di alta qualità per svoltare un match. Lo sa bene Pippo Inzaghi che ha caldeggiato il suo arrivo, lo svincolo del Bologna sembrò quasi immeritato dopo aver realizzato una tripletta contro la Fiorentina a maggio.
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Le rondinelle puntano l’obiettivo della promozione, poi non sarà di certo un problema riconfermarlo anche nella massima serie. Dove c’è sempre bisogno di gente di qualità.