La Roma di Josè Mourinho punta sui giovani. Se proprio non arrivano campioni dal mercato, allora meglio cominciare a costruirli in casa propria.
Josè Mourinho in segreteria. Quello che hanno visto Filippo Missori e i suoi compagni di scuola rimarrà per un pezzo nell’aneddotistica di Roma. Giovedì mattina speciale, il tecnico lusitano arriva nell’istituto superiore del ragazzo e annuncia la sua convocazione per il match contro il Zorya.
La favola si completa poi in campo, con il risultato acquisito contro i modesti russi, ecco l’ingresso in campo del ragazzo, il primo 2004 italiano a scendere in campo in una competizione europea. Esterno destro di buona prospettiva, ha giocato da terzino e anche da esterno in un centrocampo a quattro, non disdegnando buona volontà e predisposizione al sacrificio.
Elementi che piacciono a Josè Mourinho, che leverà sempre più giovani dalla squadra primavera di Alberto De Rossi. Dimostrando come ci voglia coraggio ma anche il giusto incentivo per lanciare i ragazzi del settore giovanile, nella Roma abbondano i giovani e pian pianino ci sarà l’occasione desiderata per molti. A patto di impegnarsi e fare sacrifici in campo, con una vita da professionista anche fuori.
La versione della Roma millennial trova una sponda nel lavoro del portoghese che, stanco di atteggiamenti poco utili da parte degli esperti, darà sempre più chance ai ragazzini. Perché se qualcuno è stato definitivamente accantonato, c’è anche la necessità di rimpolpare numericamente la rosa. E la Roma può attingere dal settore giovanile, creando così un ricambio naturale e una maggiore affezione alla maglia.
Che siano italiani o stranieri poco importa, purché abbiano la Roma nel cuore. Questo è stato già detto di Afena Gyan, la scoperta più immediata del tecnico lusitano. La doppietta al Genoa lo ha eretto già a star della Roma, i suoi followers sono triplicati e ha ricevuto un premio partita in più, le scarpe da 800 euro che il tecnico aveva promesso.
800 euro davanti a un cospicuo premio partita incassato sono bazzecole, ma l’importante era conquistare i tre punti domenica scorsa.
Altri sono i ragazzi monitorati. Partendo da Riccardo Calafiori, ormai seconda scelta sulla sinistra che potrà recitare ancora da protagonista una volta recuperati tutti gli acciacchi fisici. Così come non è stato accantonato Darboe, scoperto però da Paulo Fonseca ma ugualmente considerato in questa stagione.
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Sembrava poter esplodere Zalewski, che era andato anche in gol nella scorsa edizione dell’Europa League. alcuni atteggiamenti però non sono piaciuti, l’uso dei social è spesso deleterio. Mourinho lo sta re inserendo man mano, il polacco dovrà dimostrare di essere pronto anche dal punto mentale.
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