I numeri del Cagliari sono la fotografia della crisi. La squadra ultima in classifica non riesce proprio a cambiare passo in questa Serie A.
Il Cagliari ha bisogno di migliorare i suoi numeri. Per uscire dalla crisi e per dare maggiori soddisfazioni ai tifosi, che attendono senza dubbio prestazioni più importanti dai rossoblù. Per la qualità della rosa e per gli investimenti fatti, il Cagliari sinora è la delusione di questo campionato, l’ultimo posto non rispecchia almeno il monte ingaggi e il potenziale del gruppo.
Il campo però dà l’esatta fotografia della crisi, i numeri del Cagliari non sono proprio edificanti. Solamente otto i punti conquistati dai sardi in tredici gare, una vittoria e cinque pareggi non sono di certo sufficienti per stare tranquilli. Arrivata a otto punti, in compagnia della Salernitana affrontata venerdì, la squadra sarda ha bisogno di un deciso cambio di marcia.
Soprattutto, nonostante il potenziale offensivo composto da Joao Pedro, Pavoletti e Keita Balde, il Cagliari è una squadra che arriva poco in porta, fatica a esprimere gioco, sembra quasi timida quando deve proporsi in maniera dinamica. Le difficoltà del gioco espresso si rispecchiano tutte nell’atteggiamento tattico: il 4-4-2 spesso proposto da Walter Mazzarri non ha sortito gli effetti sperati.
Dati da analizzare per bene
Il Cagliari è una squadra in crisi, i numeri lo dimostrano. Tiene poco il pallone tra i piedi e questo è un problema importante per chi deve spesso conquistare il risultato a tutti i costi. 21 minuti e 6 secondi è la media del pallone tra i piedi dei calciatori sardi, non certo un minutaggio eccezionale rispetto a quanto si prospetta, ovvero una media che oscilla dai 22 minuti e mezzo ai 25.
Già da questo si capiscono le difficoltà dei sardi, che poi arrivano in attacco spesso sfiduciati. Solo 144 i tiri del Cagliari realizzati, praticamente tira una decina di volte a match, non inquadrando il più delle volte la porta. E qui un altro dato da evidenziare: sono solo 43 i tiri in porta del Cagliari, praticamente tira tre volte nello specchio. Da ciò si capisce anche come i rossoblù siano lì sul fondo.
Avendo realizzato sedici reti, di cui il 30 % (cinque reti) realizzati dal 60° al 75° minuto, evidentemente un periodo propenso, come già successo venerdì con la rete di Pavoletti.
Numeri che, al contrario, diventano una mannaia in difesa: ben sette reti sono state incassate nell’ultimo quarto d’ora, venti minuti considerando anche i recuperi del match.
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Dati, dunque, da analizzare nel dettaglio, perché i prossimi impegni saranno decisivi e ci faranno capire se il Cagliari avrà voglia di rivalsa o sarà condannato verso il fondo della classifica.