Max Allegri e la Juve, alla ricerca di… tabù da sconfiggere. I record del tecnico bianconero stanno cominciando ad essere negativi, urge riprendere in mano la rotta.
Le difficoltà aumentano sempre più. Quello di Max Allegri alla Juve non è stata di certo un ritorno facilissimo, per tutte le questioni lasciate… irrisolte dai suoi predecessori e da un mercato-non mercato che si è rivelato inadeguato.
Proprio lo stesso Allegri sta capendo che ci vorrà un nuovo tipo di Juve, meno sensibile e più dalla scorza dura sotto porta. Non era mai accaduto nella storia bianconera che le vittorie in campionato arrivassero solamente di “corto muso”, come ama definire il tecnico. In Serie A, la squadra bianconera non ha mai vinto con due gol di vantaggio, dimostrando sempre della precarietà in campo.
Al contrario, le quattro sconfitte incassate non lasciano tranquilli. Anche nel 2015-16 ne arrivarono quattro nel girone d’andata, ma poi partì una grande rimonta sino allo scudetto. Contro la Lazio sarà necessario evitare quella che sarebbe la quinta sconfitta e – quindi – il record negativo per lo stesso tecnico nelle sue avventure bianconero.
Situazione delicata in quel di Torino, servirà la massima cautela per non aumentare la negatività intorno al gruppo bianconero.
Ci sarà bisogno di tanto impegno per la Juventus, nel migliorare il suo ruolino in campionato. Un ruolino da centro classifica che di certo non soddisfa pienamente i tifosi, anzi.
In particolar modo c’è un precedente che non lascia tranquilli. La Juve di Allegri ha due punti in meno, alla dodicesima giornata, di quella allenata da Luigi Delneri. Che, per altro, alla tredicesima giornata riuscì anche a vincere, dunque il tecnico livornese per… non perdere distacco dovrà necessariamente conquistare i tre punti.
In effetti, quella di Delneri fu la Juve peggiore vista negli ultimi anni, che arrivò alla fine settima in campionato e non conquistò l’Europa. La stagione successiva ci fu il miracolo di Antonio Conte, ma le epoche sono ben diverse.
Allegri si ritrova – infatti – una squadra già qualificata in Champions League e, soprattutto, mancare l’Europa sarebbe un dramma sportivo di immane proporzioni dalle parti di Torino. Proprio per questo i numeri e la continuità devono essere necessariamente migliorate: la Juventus ha vinto quattro gare consecutive dalla quinta all’ottava giornata, dopo ne ha vinto solamente una (l’ultima contro la Fiorentina) nelle successive quattro partite. E con una media in Serie A di quattro punti raccolti nelle ultime quattro partite non si proprio da nessuna parte.
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Alle 18 vedremo quali contromosse prenderà il tecnico. Si pensa solo al campionato, per la Champions League i pensieri è meglio concentrarli da domenica in poi.
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